
Molte volte mi chiedono, e io stesso me lo domando, perché non mi dedichi alla esplicitazione di commenti e riflessioni su: eventi, fatti, azioni e conseguenze, dell’attualità politica. Nell’assumermi l’onere di collaborare al sito www.liberoricercatore.it [2] come esperto di etimologia, avevo precisato la finalità educativa di questa mia ricerca: “la trasparenza linguistica per comprendere meglio le realtà”. Obiettivo che avevo fissato a me stesso prima di consegnarlo ai lettori che avessero voluto seguirmi. A me personalmente sarebbe bastato che le persone aprissero gli occhi (e la mente) per comprendere da soli ciò che ci si muove intorno. Un po’ come fanno i bambini (ma in effetti lo fanno per natura tutti gli uomini, fino agli studiosi e agli scienziati: i ricercatori).
La gratificazione, i lettori più vicini – tutta gente del popolo – se l’aspettavano dalla proposta etimologica delle parole napoletane, specialmente di quelle che non trovano riscontro di corrispondenza morfologica e strutturale nella lingua italiana. E infatti, era insistente la loro richiesta. Ma soddisfazione maggiore – ne sono convinto – avrebbero provato proprio in quelle parole della lingua italiana, forse le più semplici e familiari, inflazionate dall’uso nel loro valore semantico, specialmente quando esse entrano nel discorso per moda, per eccentricità o per piaggeria. Quanto ad accontentarli nella scelta di parole dialettali, o addirittura vernacolari, ho cercato di fare del mio meglio.
Purtroppo però, la mia scarsa applicazione metodologica, ma soprattutto la mancanza di adeguati strumenti necessari alla ricerca – la quale se mi affascina, tuttavia non è attualmente la mia occupazione principale – mi hanno fatto preferire, per la maggior parte della produzione letteraria, il lessico della lingua italiana. Erano fatti salvi comunque, da una parte l’intento educativo, dall’altra la promessa di occuparmi di qualcosa di più importante e di più significativo per la vita sociale, politica e morale. Ora rileggendo alcuni lemmi da me proposti in questi quattro anni di attività, mi accorgo che quell’intento originario, benché non sempre vigile in tutti gli articoli pubblicati, ha in qualche modo riscattato il mio atteggiamento apparentemente di disimpegno.
Rimane perciò ancora la promessa, la quale nell’attesa di essere rispettata e riconosciuta sempre valida, si anima già in questa mia ulteriore pagina: questa, presente. A gennaio del 2013 il presidente del consiglio era Mario Monti. Egli parlava di “agenda”, mentre la Merkel parlava di “compiti a casa” per l’Italia. La Repubblica dedicò un paginone alla parola “agenda”: non si capì bene se perché fosse stata trovata nuova e originale, o perché sembrasse strano l’uso che se ne faceva. Mentre ai più sfuggiva la connotazione negativa che la stampa italiana volle dare alla parola “compiti”, da farla sembrare ancora oggi una cosa indegna di persone mature. Su “agenda”, volli intervenire anch’io; ma solo per la salute (nel senso di salvezza, come dire: salvarli dalla confusione dei linguaggi) dei miei pochi lettori.
Nella trattazione del lemma parlai anche del significato di “compiti”, senza approfondirne l’origine semantica. Ma un anno dopo, quando mi è capitato di dover parlare di “computer”, ho dovuto richiamare in quel caso in quanto appartenente alla stessa famiglia di parole, anche il termine “compiti”. A distanza di un anno, cambiati gli attori, la scena è la stessa; perché identico è rimasto l’atteggiamento, fondamentalmente permaloso e diffidente, della politica italiana verso l’Europa e verso quelli che ne hanno a cuore il destino (www.liberoricercatore.it/cultura/pilloledicultura/computer [3] ). Perciò, ora, ripropongo la rilettura di quanto andavo scrivendo l’anno scorso, invitando i nuovi lettori a rileggersi – se ciò non risulta troppo oneroso – anche il lemma computer di più recente pubblicazione.
Chi ha orecchie da intendere .........
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Links
[1] http://108.61.128.93/files/diario1395501901jpg
[2] http://www.liberoricercatore.it/
[3] http://www.liberoricercatore.it/cultura/pilloledicultura/computer